Dalla serigrafia artistica alle incisioni e acqueforti, da dove proviene l'anima artistica di Marcel Gave, alle opere digitali realizzate con strumenti che permettono di diversificare il processo di allestimento dei contenuti.
Cresciuto come graphic designer, information e web designer, il percorso di Marcel Gave ha visto un inizio nel campo dell'informatica industriale, con uno sguardo promettente verso l'ingegneria che, tuttavia, ha ceduto il passo all'irresistibile richiamo delle arti visive. Marcel Gave è cresciuto come artista digitale, mantenendo lo spirito di un autodidatta, il cui talento si è sviluppato attraverso l'amore per il mestiere e l'incessante sete di esplorare nuove frontiere.
Attraverso gli anni, Marcel ha coltivato una straordinaria esperienza e una passione contagiosa per la sua arte.
La manipolazione di foto e immagini, la creazione di ritratti e opere digitali, sono diventati il suo linguaggio, un dialogo intenso tra la sua creatività e il mondo digitale che lo circonda.
Con audacia, Marcel Gave ha iniziato a rivolgere lo sguardo alle blockchain e alla cripto art, esplorando le possibilità offerte da nuove tecnologie emergenti, intelligenza artificiale, realtà aumentata e metaverso.
Marcel Gave è un artista digitale, ma la sua autenticità risiede nell'anima di un autentico pioniere, guidato da un know-how che solo decenni di esperienza possono conferire.
Sperimenta con modelli, abbraccia la sfida di soluzioni innovative e, attraverso le piattaforme software e hardware, offre performance straordinarie. Le sue tecniche uniche producono risultati originali, rivelando il connubio perfetto tra il suo bagaglio tecnico e la sua visione artistica.
Questa mostra è un invito a immergersi nell'universo visivo di Marcel Gave, un artista digitale che, con ogni tratto, racconta una storia di innovazione, passione e autenticità.
"Ritrattare" l'esposizione di Marcel Gave allestita dal 6 al 13 maggio 2023 presso la Galleria della Fondazione Paolina Brugnatelli, è la prima dopo 40 anni dalla sua ultima. Un arco di tempo che ha visto nascere e svilupparsi tecnologie impensabili grazie alla rivoluzione informatica che ha cambiato le modalità in cui avviene l'azione comunicativa.
A partire dal Medioevo e oltre il Rinascimento, i ritratti non sono mai stati solo semplici rappresentazioni della fisionomia, ma mostrano sempre uno sguardo interpretativo dell'artista sul soggetto nel momento storico.
Nel corso dei secoli lo sguardo dell'artista è cambiato giungendo a soluzioni sempre nuove e inaspettate, passando per la pittura rappresentativa, realistica e astratta. Oltre ad opere dalla natura esclusivamente sperimentali, le altre sono essenzialmente ritratti realizzati con diverse tecniche, ritratti di personaggi storici famosi, ma anche ritratti personali realizzati negli ultimi 10 anni.
Alla mostra è stata presentata per la prima volta la crittografia della Gioconda realizzata con il Codice Gave, una formula che porta il nome dell'autore stesso nel "Gioconday".
Il Codice Gave è una formula che rispecchia fedelmente la sequenza di operazioni da eseguire per ottenere un risultato, ovvero la visualizzazione di un'immagine criptata.
Il percorso inizia con la riproduzione dell'anima digitale del soggetto, che si divide in due elementi distinti e separati tra loro, entrambi di materiali diversi, uno rigido e opaco che decodifica, e l'altro, completamente trasparente, che nasconde l'immagine.
Criptare quest'ultima è possibile grazie ad un intervento paragonabile ad un "editing genetico" effettuato con forbici molecolari.
Questa modalità è nata nel 1983, casualmente, in camera oscura, durante alcune riproduzioni di stampa.
È poi stata rivista e rimodellata nel 1999, dopo la digitalizzazione dei pattern che sono stati successivamente brevettati e applicati a un sistema di messaggistica criptata.
Solo recentemente, nel 2021, ha avuto un’applicazione su formati "macro" per realizzare ritratti senza alcun limite di dimensioni.
Sapeck nel 1887 realizzò la Gioconda che fuma la pipa, Marcel Duchamp nel 1919 dipinse la Gioconda con i baffi, Andy Warhol la rielabora nel 1963 e Botero la rappresenta in formato large nel 1977.
Dan Brown nel 2003 scrisse il Codice da Vinci per poi diventare un prodotto cinematografico per mano di Ron Howard nel 2006.
Con il Codice Gave la Gioconda è stata sintetizzata digitalmente da linee geometriche disegnate con inchiostro digitale, l’opera di Leonardo, quindi, viene reinterpretata anche per mano di Marcel Gave.
Da un'arte universale e senza tempo come l’opera leonardesca, al sistema criptato generato con il Codice Gave e applicato alla Gioconda per realizzare un'opera unica e originale.
La mostra che sta già preparando Marcel Gave per il prossimo anno, in data e luogo da destinarsi, sarà un mix di opere che verranno suddivise in due spazi attigui tra loro. In uno verranno esposte opere di intelligenza artificiale con applicazioni di realtà aumentata, nell'altro opere di intraprendenza digitale, elaborati realizzati dall'autore negli ultimi anni con tecniche personali. Sicuramente l’arte è qualcosa di molto complesso, ma l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo dell’immagine sta ponendo molti interrogativi.
L'intento di Marcel Gave è anche quello di esaminare scopi e risultati dei soggetti che si prodigano ad allestire prompt in processi generativi, o navigare all'interno di algoritmi.
La rilevanza estetica e culturale delle immagini prodotte con questa tecnologia, solleva la solita e storica domanda: si tratta di opere d’arte?
Utilizzare l’intelligenza artificiale con intenti artistici, significa anche fare uscire i risultati dal computer e riprodurli con apprezzabile risoluzione anche su grandi formati e magari riprodurli con qualità fine art.
Da sempre il successo di un progetto di trasformazione per ottenere un
risultato apprezzabile e professionale è dipeso dal know how.
Nel 2004 nasceva da una mezza idea di Marcel Gave "Grafistantesimo"
e il suo omonimo in negativo nella lingua universale "Graphistantism", critica e contestazione costruttiva del progetto grafico e processo estetico. Tendenze che si alternano e si oppongono, idee e progetti, dispositivi e connessioni.
Resistere al degrado del perfezionamento estetico ed espressivo, causato dall’uso di tecnologie senza controllo, che rischia di oscurare ogni capacità creativa. Grafistantesimo, collegamento tra culture, tendenze, costume e sviluppo del caos.