Marcel Gave sarà ospite della
Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi
dal 31 maggio al 14 Giugno
Una mostra antologica di elaborati
e disegni delle sue esperienze digitali.
Con l'occasione l'autore presenterà
al pubblico la crittografia della Gioconda generata con il Codice Gave.
I "Gioconday" saranno
il 31 maggio, il 7 e il 14 giugno, alle ore 18
In quasi quattro decenni dedicati al "progetto grafico," Marcel Gave ha navigato con maestria attraverso tutti i canali della comunicazione moderna: dall'infografica alla stampa, dal video al web design e alla videografica. Noto come graphic designer, il suo percorso ha visto un inizio nel campo dell'informatica industriale, con uno sguardo promettente verso l'ingegneria che, tuttavia, ha ceduto il passo alle arti visive.
Il suo laboratorio, nato nel lontano 1982, è diventato il cuore pulsante della sua espressione creativa, un luogo in cui linee e algoritmi si sono fusi con la percezione visiva.
Curiosità e sperimentazione gli hanno consentito nel 2021 di realizzare la crittografia della Gioconda, attraverso il codice che porta il suo nome. Marcel Gave è cresciuto come grafico digitale, mantenendo lo spirito di autodidatta, ha esplorato nuove frontiere attraverso la passione per il suo mestiere.
Negli anni ha realizzato ritratti e opere digitali manipolando fotografie e immagini che sono diventati il know-how delle sue esperienze.
Attraverso le piattaforme software e hardware, riesce ad ottenere risultati originali. Questa mostra è un invito a immergersi nell'universo visivo di Marcel Gave che riesce con ogni tratto a raccontare storie di innovazione e originalità.
Con "Arterazioni", Marcel Gave propone un viaggio attraverso la percezione e la realtà.
La scelta di questo titolo non è casuale: “Arterazioni” nasce da un gioco di parole che coniuga "arte" e "alterazioni".
Questo neologismo riflette un percorso di esplorazione creativa in cui la realtà viene non solo osservata, ma trasformata e manipolata. Nell'universo di "Arterazioni", il progetto digitale si fa veicolo di sperimentazione e di indagine sul concetto di identità e percezione.
L’autore raccoglie frammenti di realtà, li destruttura e li riassembla in composizioni. Soggetti e scene qui esposti sono il risultato di un dialogo inedito tra arte e tecnologie AI, che agiscono superando le aspettative stesse dell'autore. Ogni opera esposta rappresenta una forma di alterazione: i soggetti vengono manipolati fino a perdere ogni legame con la loro condizione originaria, eppure conservano una tensione emotiva frutto dell'intenzione. L'intelligenza artificiale diviene qui uno strumento di traduzione della realtà, un "agente di alterazione" capace di interpretare e amplificare l'intuizione umana, restituendo opere che oscillano tra il riconoscibile e il surreale.
Qui non si vuole rispondere a domande, né svelare verità nascoste, piuttosto risvegliare dubbi, stimolare riflessioni, suscitare emozioni.
Tra visibile e invisibile l'osservatore è invitato a immergersi nella realtà digitale, lasciando che l’immaginazione viaggi in uno spazio di libera interpretazione.
Il Codice Gave è una formula che rispecchia fedelmente la sequenza di operazioni da eseguire per ottenere l'immagine criptata.
ll percorso inizia con la riproduzione dell'anima digitale del soggetto, che si divide in due elementi distinti tra loro, entrambi di materiali diversi, uno rigido e opaco che decodifica e l'altro, completamente trasparente, che nasconde l'immagine.
Criptare quest'ultima è possibile grazie a un intervento paragonabile a un "editing genetico" effettuato con forbici molecolari.
Questa modalità è nata casualmente in camera oscura nel 1983 durante alcune riproduzioni di stampa. È stata poi rivista e rimodellata nel 1999, dopo la digitalizzazione di pattern successivamente brevettati
e applicati a un sistema di messaggistica criptata.
Solo nel 2021 ha avuto applicazione su formati "macro" per realizzare ritratti senza alcun limite di dimensioni.
Con il Codice Gave l’opera di Leonardo è stata sintetizzata digitalmente da linee geometriche disegnate con inchiostro digitale.
MARCELLO BOCCACCINI
marcello.boccaccini@gmail.com